Siamo lieti di condividere una sentenza di straordinaria importanza del Consiglio di Stato del 13 maggio 2025, che rappresenta un precedente storico nella tutela dei diritti degli alunni sordi.

E’ stata messa la parola FINE ad un caso del nostro territorio emiliano-romagnolo, che finalmente vede la vittoria definitiva e che riteniamo opportuno condividere con tutti Voi perché porta la consacrazione di principi fondamentali per la tutela dei diritti delle persone sorde e potrà essere d’aiuto nei tanti altri casi – purtroppo - analoghi.

La controversia riguarda due fratelli sordi pre-linguali iscritti alla scuola primaria i quali avevano diritto, secondo i rispettivi PEI, a 27 ore settimanali di assistenza LIS (Lingua dei Segni Italiana). Il Comune aveva assegnato solo 10 ore settimanali, costringendo i bambini a trascorrere gran parte del tempo scolastico senza poter comprendere alcunché di quanto accadeva in classe. Il TAR Emilia-Romagna aveva accolto i ricorsi dei genitori, ordinando l'erogazione dell'assistenza per l'intero orario scolastico, ma il Comune non si è rassegnato alla decisione di primo grado, presentando appello al Consiglio di Stato.

Dopo anni di lotte ed angosce, pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha respinto integralmente l'appello del Comune, confermando la decisione del primo giudice con una motivazione che segna una svolta epocale.

La sentenza è storica perché stabilisce principi di diritto destinati a rivoluzionare l'approccio alla tutela dei diritti degli alunni sordi. 

Innanzitutto, viene definitivamente chiarito che l'autonomia finanziaria dei Comuni non può mai comprimere i diritti fondamentali, richiamando l'art. 119 della Costituzione e l'art. 12 della Legge 104/1992, stabilendo che i diritti all'istruzione hanno preminenza assoluta sui vincoli di bilancio.

La Corte ha poi ribadito il concetto di "nucleo invalicabile di garanzie minime" che deve essere sempre garantito, specificando che per gli alunni sordi l'assistenza LIS per l'intero orario costituisce una precondizione indispensabile per l'accesso stesso all'istruzione. Particolarmente significativa è la distinzione operata tra "assistenza assoluta" e "assistenza relativa": mentre per alcune disabilità è possibile una riduzione proporzionale dell'assistenza, per gli alunni sordi l'assistenza LIS è "assoluta" perché senza di essa la presenza a scuola diventa completamente inutile. Il Piano Educativo Individualizzato rappresenta quindi il parametro fondamentale per determinare le esigenze dell'alunno e può essere disatteso solo in circostanze eccezionali e dimostrate, mai per mere ragioni di bilancio.

Questa sentenza avrà effetti su tutto il territorio nazionale, costituendo un precedente vincolante per tutti i casi analoghi e fornendo una tutela rafforzata per gli alunni con sordità, responsabilizzando gli enti locali e fornendo una base giurisprudenziale solida per future controversie. La decisione si allinea perfettamente con la consolidata giurisprudenza dei TAR, come evidenziato dalle sentenze TAR Milano n. 1951/2022, n. 1948/2022, n. 1947/2022 e TAR Veneto n. 1381/2022, TAR Bologna 254/2024 e 925/2024 (sentenze di primo grado del caso in questione) che avevano già stabilito l'obbligo di assistenza LIS integrale, ma ora trova la sua consacrazione definitiva nella più alta giurisprudenza amministrativa !!!

Il CRER non può che  ringraziare i genitori dei bambini sordi che con grande tenacia e determinazione hanno portato avanti questa battaglia sino a questa storica vittoria, che non è solo loro, ma è per tutta la comunità sorda! 

Un ringraziamento va anche al team di Professionisti che li hanno affiancati ed assistiti in questi anni di lotte.

Riteniamo importante dare la massima diffusione a questa pronuncia per l’informazione e la tutela di tutta la comunità.

Vedi allegato per ulteriori informazioni.
pdfSentenza Consiglio di Stato del 13.05.2025.pdf