Oggi, 2 giugno, è la Festa della Repubblica, cioè il riconoscimento della nostra forma di Stato, delle garanzie di libertà e di democrazia, dell’impianto che è riuscito da un contrastato referendum popolare.
In questo momento, con l’emergenza sanitaria in atto, non si può parlare in astratto, nè fare un discorso con fiumi di parole, sia perchè è necessaria che sia faccia una lunga riflessione profonda prima di attuare i fatti ed azioni che ciascuno di noi saremo tenuti a perseverare nel tempo che per ragioni di rispetto verso chi ci hanno lasciato, in migliaia, per l'effetto della pandemia.
Sia davvero sprecato questo tempo buio se non cercassimo, insieme a una nuova luce, di salute, di lavoro, di benessere, di cogliere le profonde disuguaglianze che caratterizzano il mondo a ogni latitudine. Non sappiamo ancora con certezza se il coronavirus ci cambierà, ma di sicuro possiamo dire che non è l’idea di cambiare tutto che ci porterà lontano, ma l’impegno che ciascuno di noi faccia di tutto per cambiare qualcosa. Da ora!
Politici illustri, luminari della Costituzione e studiosi della Legislazione italiana ribadiscono fortemente il concetto che la persona gode di diritti inviolabili e che lo Stato deve riconoscere in quanto lo precedono: i Sordi attendono ancora che vengano riconosciuti questi diritti. Da mesi, forse anni.
Non possono esserci cittadini di serie A e di serie B sulla base di diverse ideologie, solo garanzie di eguaglianza dei diritti sociali, da assicurare attraverso forme di perequazione economica, sociale e infrastrutturale, possono condurre ad attuare pienamente una politica in linea con le problematiche ed incentivare azioni mirate per trarre conclusioni concrete con risposte equilibrate.
Questa è la "Repubblica" di cui celebrare la nascita: quella della solidarietà e dei diritti, della tolleranza, della sicurezza e dell’Autonomia, non uno stanco rituale, ma l’essenza stessa del nostro essere italiani e...Sordi!
A pari dignità, dovere e diritto: solo tutti insieme potremo ripartire. DAVVERO.
Viva l’Italia, viva la Repubblica! Ma non dimenticateci di noi, portatori e portatrici di un handicap invisibile, quello della Sordità!
Fraterni saluti.
Il Consiglio Regionale ENS Emilia-Romagna